TAC Elite VS TAC 15i, la tecnologia che si trasforma in velocità, l’idea che si trasforma in rinnovo. (by DavideSpeed)
Buongiorno Ragazzi, con questa recensione voglio presentarVi le sostanziali differenze tra le due balestre di punta prodotte da PSE, si tratta del nuovo modello TAC Elite ed il precedente TAC 15i, confrontandone le caratteristiche estetiche e tecnologiche scelte per portare il proprio prodotto ad un livello ancora superiore e più affidabile.
Cominciamo parlando delle caratteristiche quali i libraggi, potenze, velocità e tutti i dettagli salienti dichiarati da PSE:
Velocità TAC Elite : 405-395 fps (con frecce originali PSE da 425 grani)
Velocità TAC 15i : 402-392 fps (con frecce originali PSE da 425 grani)
Potenza TAC Elite : 150 lbs
Potenza TAC 15i : 155 lbs
Energia Cinetica TAC Elite : 153-145 ft/lbs (con frecce originali PSE da 425 grani)
Energia Cinetica TAC 15i : 155 ft/lbs (con frecce originali PSE da 425 grani)
PowerStroke TAC Elite : 17 ¼”
PowerStroke TAC 15i : 17 ¼”
Tempo di rilascio TAC Elite : 12 ms
Tempo di rilascio TAC 15i : 12 ms
Peso TAC Elite : 4,08 Kg
Peso TAC 15i : 3,62 Kg
Axle to Axle TAC Elite : 17″ at brace
Axle to Axle TAC 15i : 17″ at brace
Larghezza totale TAC Elite : 22″ da Cam a Cam
Larghezza totale TAC 15i : 22″ da Cam a Cam
Lunghezza totale TAC Elite : da 41 ¼” a 45″
Lunghezza totale TAC 15i : da 41 ½” a 45″”
Tecnologia TAC Elite : Corpo e Cams in alluminio anodizzato ad alta resistenza, Flettenti in carbonio, Corde e cavi in Dyneema
Tecnologia TAC 15i : Corpo e Cams in alluminio anodizzato ad alta resistenza, Flettenti in carbonio, Corde e cavi in Dyneema
Principali novità della TAC Elite confrontate con il precedente modello TAC 15i
La TAC Elite presenta un nuovo look estetico, il colore tactical black è sempre lo stesso caratteristico di un’arma per utilizzo tattico di precisione, ma la nuova lavorazione con macchine CNC e i nuovi passi in campo tecnologico fatti da PSE per aumentarne la durevolezza senza compromettere le prestazioni permettono alla TAC Elite di avere un nuovo design accattivante e nuove caratteristiche strutturali di primo ordine, sia sulle parti statiche che su quelle dinamiche.
Il materiale di cui è in gran parte composta è sempre l’alluminio anodizzato ad alta resistenza, ma dietro il medesimo colore della precedente versione si cela una maggior garanzia di durata, infatti questa è la nuova promessa di PSE, non solo rinnovo estetico ma anche una maggiore longevità ed affidabilità di tutti i componenti.
Analisi della parte anteriore : l’xbow
Partendo con la nostra analisi dall’archetto e soffermandoci sui flettenti, notiamo che sono stati montati con viti a brugola e fissati più avanti verso la parte anteriore del riser, questo perchè i flettenti sono stati allungati di circa 5cm buoni, e grazie ad un maggior spessore ne consegue una maggiore sicurezza e robustezza rispetto a quanto potesse avere la TAC 15i che purtroppo nel tempo ha sofferto di delaminazioni piuttosto frequenti.


Nella parte sottostante dell’archetto si posson notare le sostanziali differenze dei componenti che intervengono durante il funzionamento, basta una semplice occhiata per appurarne la maggiore robustezza ed il design ancora più accattivante, inoltre si posson notare le varie sedi filettate dove il corpo centrale aggancia il riser.
Lo stesso corpo è stato rinnovato interamente con un nuovo design che garantisce sempre l’ottima rigidità per contrastare la forza notevole che sviluppa l’archetto in fase di caricamento, inoltre son sempre presenti nella sua lunghezza le varie slitte weaver che permettono l’aggancio del bipiede ed altri accessori conformi a questo standard che è molto diffuso anche nel campo dell’armi da fuoco.


Le Cams
Le cams in questa nuova versione giocano un ruolo ancora più importante, sono più ovalizzate ai lati, sono leggermente più allungate e presentano nella parte sottostante un nuovo binario avvolgi-cavo che si aggancia con un loop nella parte ancora più esterna vicino alla circonferenza della cam rispetto a quanto era presente nella versione precedente, il motivo sta nel recuperare la velocità di uscita persa nel sgravare i flettenti di 5 lbs e mantenere quel target di velocità e potenza in cui la serie TAC ha sempre primeggiato.


Gli stopper con cilindri scorri cavo, la corda ed i cavi, il rest wisker biscuit
I cilindri con i gommini che fungono da stopper della corda sono stati resi leggermenti più piccoli verso l’estremità in modo da essere meno invasivi per i cavi centrali che scorrono nella parte sottostante, migliorandone così lo scivolare tra di essi durante la corsa del caricamento e del rilascio, di fatto questo aspetto lo si può notare anche guardandone la curvatura meno accentuata dei cavi che si agganciano sulla cam e arrivano biforcandosi al gruppo flettenti opposto.
Le corde ed i cavi sono molto simili ai precedenti, il serving è presente su tutta la loro superfice, mentre i nuovi pesetti più piccoli e dall’aspetto esteriore di una molla sono montati più vicini alle cams.
Il rest montato in dotazione è sempre il wisker biscuit, comodo per l’incastro della freccia tra i baffetti che torna utile in caso venga usata per la caccia, ma siccome noi facciamo “esclusivamente” tiri di precisione è la prima cosa che vi consiglio di cambiare in quanto dopo alcune decine di tiri le alette delle frecce si stropicciano un pò deteriorandone così il tiro di precisione e traiettorie con cali notevoli a causa del forte attrito con i baffetti del rest.

Il Riser
La parte anteriore del corpo fucile dove si aggancia il riser è stato provvisto di due cilindretti sporgenti che assicurano un corretto ancoraggio dell’archetto impedendone eventuali piccoli errori di rotazione come poteva accadere nella TAC 15i, ed anche le viti di fissaggio sono state ridisegnate con una svasatura conica che permette un montaggio perfetto e deciso.
Le fotografie evidenziano anche come il supporto per il rest sia rimasto il medesimo, esso presenta 6 filetti in tutto: 4 sulla parte anteriore davanti alla balestra (i 2 sotto servono per il fissaggio sul riser e gli altri 2 sopra per il fissaggio del wisker biscuit) mentre i 2 inclinati sulla parte superiore permettono l’avvitamento della classica lamella montata anche sui rest degli archi a compound.



Analisi della parte posteriore : componenti per il caricamento, lo scatto e la mira
Spostandoci verso la parte posteriore della balestra, ovvero la zona riguardante il caricamento e manovellismo, notiamo che il gruppo di trazione del blocchetto di aggancio corda e tutti i cilindretti avvolgi-cavo ed i nuovi cuscinetti più grandi sono stati direttamente integrati nel corpo centrale, il che agli occhi del tiratore dovrebbe esser garanzia del raggiungimento di un’ottima qualità dei materiali metallici.


Parlando del blocchetto di aggancio che scorre verso l’archetto trascinando con sè il cordino richiamato poi dalla bobina di caricamento, in entrambe i modelli è il medesimo sia come dimensioni che come tecnica di funzionamento, ma nella Elite è stato provvisto di un cilindretto che sporge da entrambi i lati e che lo vincola al corpo attraverso un binario interno lungo il corpo centrale ricavato lateralmente a formare un doppio binario, questa innovazione si traduce in comodità poichè impedisce l’uscita del blocchetto dalla sede in fase di trasporto, ma più importante ancora aiuta drasticamente a ridurne l’oscillazione mentre si carica la balestra.


Il grilletto e l’impugnatura sono ancora gli stessi, la slitta weaver è la medesima (sono stati fatti due forellini nella parte superiore alle estremita del supporto), altrettanto per il calcio allungabile in polimero con le 3 diverse posizioni in lunghezza, ideale per la filosofia di tiro sniper.


Le caratteristiche dei meccanismi del grilletto avente una breve corsa con un punto di indurimento e poi lo scatto secco finale sono rimaste invariate, allo stesso modo anche le levette a sinistra, quella della sicura e quella per lo sbloccaggio del cordino di trascinamento del blocchetto, così come nella parte destra dove sporge un attacco squadrato magnetico per la manovella sono rimasti identici alla TAC 15i.
E’ stata aggiunta una comodissima livella posta dietro la weaver dove si collega il calcio al corpo, perfetta per buttarci un’occhiata durante la fase di mira e correggere eventuali pendenze laterali dell’archetto.


Le Frecce
Le frecce sono le medesime da 26″ e 425 grani totali, costruite in carbonio appositamente per le balestre TAC, con inserto anteriore in alluminio per accogliere la punta originale da 85 grani e cocca posteriore in plastica da 20 grani studiata per attivare la levetta dell’anti-dryfire posta sul blocchetto di caricamento, le alette da 3″ sono sempre le Duravanes.
Nella foto si può notare in alto la prima versione di freccia con tutte e 4 le alette nere che è stata commerciata con la Tac 15i, mentre le 2 sottostanti sono le nuove versioni con 2 alette nere e 2 bianche facenti parte dei tubolari a 6 frecce che tutt’ora PSE distribuisce.

La freccia più in basso se notate bene riporta un’aletta nera stropicciata, è un disagio che si presenta dopo alcune decine di tiri con il wisker biscuit, infatti i baffetti di cui è composto a causa dell’attrito per le alte velocità di uscita strofinano le alette rovinandole e pregiudicandone la precisione di tiro.

Fortunatamente con un flusso d’aria calda del phoon è sufficiente per ridarle la normale forma liscia e tesa, mentre per quanto riguarda il rest in sè ne consiglio “caldamente” la rimozione del wisker a favore di un rest a lamella, oppure l’Aerorest con cuscinetti di ceramica o meglio ancora il modello a caduta come il Drop Away Rest.
Presentazione dei componenti TAC Elite confrontati con il precedente modello TAC 15i
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